L’autore, medico, statistico e accademico svedese, ha dedicato la sua vita all’interno di istituzioni sanitarie internazionali studiando malattie e rimedi soprattutto nel terzo mondo. Da un certo punto in poi, racconta, ha iniziato a registrare un sempre maggiore distacco tra realtà e percezione diffusa e per questo motivo ha dato vita alla Gapminder Foundation con l’obiettivo di fornire sempre più dati quantitativi a supporto della descrizione del mondo per combattere questa tendenza. Essendogli purtroppo stata diagnosticata una grave leucemia nel 2016, Hans Rosling ha disdetto tutti i suoi impegni per dedicarsi totalmente, insieme ai suoi figli Ola e Anna, alla conclusione del suo lavoro. Il libro è stato pubblicato postumo nel 2018.
La fondazione continua nella sua missione incrementando tra l’altro la mole di dati a disposizione di tutti (vedi “Sorgenti di dati“).
Il filo conduttore del libro è rappresentato dalla visione del mondo in movimento nel tempo: un video e non una fotografia.
Il principale di questi “video” è un grafico che posiziona tutti i Paesi del mondo nel crocevia tra il PIL (ricchezza) e l’aspettativa di vita (salute).
Il grafico è mobile e si può spostare lungo l’asse del tempo a partire dal 1800 fino al 2018. Si possono vedere tutti i Paesi insieme oppure vedere lo spostamento nel tempo di un singolo Paese.
Le due immagini precedenti mostrano la situazione del 1800 e del 2018. Si vede a colpo d’occhio che tutti paesi, nessuno escluso, si sono spostati in alto (maggiore aspettativa di vita) e a destra (maggiore ricchezza). Questo percorso, inconfutabile, dimostra come mai, per dirlo con le parole di Rosling, “Non va tutto male. Anzi, le cose non sono mai andate meglio; lo dicono i fatti. L’unico vero antidoto al luogo comune”.
Dimostra anche quanto è cresciuta la popolazione di tutti i Paesi (la dimensione delle bolle è proporzionale alla popolazione).
Il grafico successivo invece fotografa il percorso dell’Italia nello stesso periodo (1800-2014).
In un capitolo del libro l’autore dichiara: “io sono nato in Egitto” dal momento che la qualità della vita della Svezia nell’anno della sua nascita (posizione sul grafico) corrisponde a quella dell’Egitto nel 2018.
Per amore di cronaca, esaminando i grafici ho scoperto di “essere nato in Guyana” che ha oggi la stessa posizione occupata dall’Italia nel 1953: aspettativa di vita 66,5 anni contro gli attuali 82,6 (e si andava in pensione a 60 anni, ma questa è un’altra storia..!).
Last modified: 10 Febbraio 2021
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