XXI: il secolo leggero
Il 21° secolo è destinato ad essere il secolo della leggerezza, un secolo che segue il 20°, “il secolo breve” secondo Hobsbawm, ma anche il secolo “pesante”, come intuito da Calvino. Lo spostamento dall’industria ai servizi (la cosiddetta terziarizzazione dell’economia) e l’affermazione del prevalere del software sull’hardware stanno portando l’economia a maneggiare sempre di più conoscenza e leggerezza. Una nuova stagione di investimenti virtuosi può portarci rapidamente verso gli obiettivi di sostenibilità e di benessere diffuso a cui aspiriamo e verso il quale è viceversa prevalente un pervasivo pessimismo. Ma c’è l’ostacolo del PIL..
Giochiamo col PIL
Spesso la scarsa dimestichezza coi numeri, in chi legge e in chi scrive – frequentemente, ahimè, anche nei media più blasonati – si rivela una fonte di equivoci e fraintendimenti. Per ragionare di economia, di tecnologia, di sviluppo quasi sempre ci si appoggia a grafici e numeri. In questo articolo qualche accorgimento per evitare gli errori più macroscopici.
Come innescare gli investimenti in sostenibilità
Crescita, PIL e sostenibilità
Nel mondo nuovo, sempre più leggero e immateriale, il PIL come grandezza per misurare il benessere si rivela sempre più inadeguato.Tra le innovazioni necessarie in questo momento storico, una delle più importanti riguarda la definizione di una nuova equazione che consenta di misurare in modo adeguato la “vera crescita”.
Il nuovo sistema di misura (nuovo PIL) non sarebbe un parametro neutrale, come non lo è in effetti nemmeno l’attuale PIL. Darebbe origine ad una nuova competizione tra le economie facendo realmente emergere quelle più virtuose in termini di soddisfazione dei bisogni delle persone e di qualità della vita. E il mutamento di percezioni di valore diventerebbe un elemento chiave nelle scelte di investimento di persone e imprese in direzione di una maggiore sostenibilità.
Finanza speculativa e origine della crisi
La sfida energetica (3)
Articolo pubblicato sulla rivista Ticonzero nel gennaio 2008. Parte terza. Affronta il tema della “Nuova Economia” incentrata sulla sostenibilità.