Economia e lavoro

I temi principali su cui si confrontano le visioni della politica ai giorni nostri.

Fake democracy

Non possiamo nasconderci che “abbiamo un problema”. La società democratica necessita di alcuni prerequisiti fondamentali. Il primo è il livello di istruzione della popolazione, indispensabile strumento per alimentare coscienze libere e spirito critico. Il secondo è la sorveglianza rispetto all’insorgere di mezzi di condizionamento dell’esercizio libero dell’espressione democratica. Negli ultimi anni la diffusione senza controllo dell’influenza dei social media e della possibilità di manipolarli sta generando un nuovo pericolo molto subdolo, del quale gli stati democratici devono prendere consapevolezza per attivare adeguate ed efficaci contromisure.

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Covid e diseguaglianze

Dice il Presidente Mattarella che non possiamo permetterci che alle diseguaglianze già esistenti si aggiungano quelle derivanti dagli effetti della pandemia. In Italia ci sono circa 18 milioni di pensionati e poco meno di 3,5 milioni di dipendenti pubblici, compresi funzionari e politici di professione. La somma (22 milioni malcontati ) costituisce una comunità protetta che non subisce conseguenze economiche...

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Gli accordi commerciali UE favoriscono l’export italiano

In un mondo globale sempre più interdipendente il potere negoziale dell'Europa consente di sottoscrivere accordi commerciali favorevoli agli stati membri. L'Italia, paese con forte vocazione all'export ha beneficiato degli accordi sottoscritti dall'Unione Europea con il Canada ed il Giappone. Nei primi cinque mesi del 2019 l'export italiano in Canada è aumentato del 13% sullo stesso periodo del 2018 e in...

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L’Europa si candida ad un ruolo guida nell’economia verde

Uno dei dati più interessanti nell'ultimo rapporto Bloomberg New Energy Finance è quello che riguarda la quota di energia prodotta da fonti rinnovabili (compreso l'idroelettrico) nelle macroaree del pianeta. L'Europa ad oggi è di gran lunga l'area con la quota maggiore (38%) seguita dalla Cina (28%) e da India e USA (19%). la stima degli analisti relativa alle quote di...

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Il modello ESCo

Una strada da potenziare per spingere gli investimenti verso la sostenibilità La prima definizione giuridica di ESCo (Energy Service Company) si trova nel d.lgs. n. 115 del 2008, che ha attuato la direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici. Secondo il disposto normativo, si intende per ESCo “la persona fisica o giuridica che fornisce servizi...

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Come innescare gli investimenti in sostenibilità

 Politiche fiscali, project-finance e altro. Detto che non esiste una unica azione risolutiva per l’attivazione del circuito degli investimenti in sostenibilità, si possono esplorare diverse strade per fare convergere energie in quella direzione.Innanzitutto esaminiamo il ruolo delle istituzioni e dei policy-maker che può essere svolto come sempre su due binari paralleli e/o alternativi: quello degli investimenti diretti e quello della...

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Come decidere gli investimenti pubblici

L’elemento chiave relativo alla reperibilità delle risorse per effettuare gli investimenti (la fatidica domanda: dove troviamo i soldi?) sta nella capacità dell’investimento stesso di creare nel tempo un valore superiore all’ammontare investito. Ne discende che il problema sta nei meccanismi di innesco da un lato e nella reale capacità di valutare il ritorno dell’investimento, cioè la sua reale capacità di...

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Investire per creare ricchezza. Creare ricchezza per fare investimenti.

Nella storia dell’umanità c’è un momento di discontinuità rappresentato dal “primo agricoltore”, che decide di rinunciare ad una parte delle sementi raccolte per metterle sotto terra con l’aspettativa di vederle moltiplicate. E’ “il primo investimento” della storia. E’ il primo momento in cui si mettono le basi per la “creazione della ricchezza”.  Da allora l’investimento non ha mai cessato di...

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Un mondo da rifare

L’invecchiamento rapido del mondo che abbiamo costruito è dovuto ad un fenomeno straordinario: il formidabile effetto leva che si è determinato negli ultimi cinquant’anni nello sviluppo scientifico-tecnologico. Le costruzioni, le città, i veicoli, i processi industriali, i sistemi di mobilità, la salute, la diffusione dell’energia, il ciclo di utilizzo delle risorse: tutto potrebbe essere ripensato. Disponiamo di un grande trampolino per uscire con decisione dalla crisi. Indirizzare grandi energie per “rifare il mondo” è il motore per dare una prospettiva di sviluppo. Una spinta che potrebbe essere paragonabile a quella del secondo dopoguerra, ma che per fortuna sarebbe legata all’evoluzione scientifica e tecnologica e non ad una tragica fase di distruzione globale dell’esistente. L’insieme di questi presupposti crea le condizioni per quello che oggi viene definito Green New Deal

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Crescita, PIL e sostenibilità

Nel mondo nuovo, sempre più leggero e immateriale, il PIL come grandezza per misurare il benessere si rivela sempre più inadeguato.Tra le innovazioni necessarie in questo momento storico, una delle più importanti riguarda la definizione di una nuova equazione che consenta di misurare in modo adeguato la “vera crescita”.
Il nuovo sistema di misura (nuovo PIL) non sarebbe un parametro neutrale, come non lo è in effetti nemmeno l’attuale PIL. Darebbe origine ad una nuova competizione tra le economie facendo realmente emergere quelle più virtuose in termini di soddisfazione dei bisogni delle persone e di qualità della vita. E il mutamento di percezioni di valore diventerebbe un elemento chiave nelle scelte di investimento di persone e imprese in direzione di una maggiore sostenibilità.

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