Macchine come me

Di Bibliografia, Società e cultura, Tecnologia

Autore: Ian McEwan
Romanzo

Lo scrittore inglese spesso incentra le sue opere su grandi questioni etiche. In questo caso decide di affrontare un tema attualissimo: l’evoluzione dei robot che li porta ad eguagliare gli umani come capacità e intelligenza.

Il protagonista decide di acquistare uno dei primi robot che vengono messi sul mercato per uso domestico da una azienda specializzata. Sono assolutamente antropomorfi e praticamente indistinguibili da un essere umano. Si può scegliere se comprare una Eve (robot femmina) o un Adam (robot maschio) e una volta acquistato va “configurato” dall’acquirente secondo le proprie aspettative.

E’ un romanzo sul futuro dell’uomo e sul suo rapporto con le macchine, in un momento storico in cui da più parti ci si comincia ad interrogare su che cosa succederà quando l’intelligenza artificiale sarà superiore a quella umana. Condizione questa già in gran parte verificata date le prestazioni degli attuali supercomputer e la disponibilità di sensori microscopici in grado di fare interagire le macchie con la realtà esterna e con le altre macchine. Ma quando si supererà il limite della coscienza? L’intelligenza artificiale a cui gli uomini sempre più delegheranno le decisioni, sarà governabile dagli uomini? E il confine tra bene e male come si trasferirà alle macchine. Sono questioni che non attengono più alla fantascienza. Questa consapevolezza sta facendo nascere gruppi di studio per ragionare sui temi etici indotti dallo sviluppo dell’Intelligenza Artificiale: l’etica degli algoritmi, l’etica dei robot. (vedi l’articolo “125 milioni di miliardi”).

Siamo all’alba di un epoca che richiederà di affrontare una Nuova Etica. McEwan non si tira indietro e lancia il sasso. Come già altre volte in altri suoi romanzi. In “La ballata di Adam Henry” del 2014 aveva affrontato un altro grande dilemma: quello di un giudice minorile chiamato a decidere per un ragazzo ancora per poco minorenne, affetto da una grave forma di leucemia che, condizionato dai genitori, Testimoni di Geova, non vuole sottoporsi alla terapia che lo potrebbe salvare.

In realtà la convivenza del protagonista col robot e l’intromettersi di quest’ultimo nella vita privata e negli affetti, fa affiorare interrogativi che, prima ancora dei robot, riguardano noi stessi.

Last modified: 10 Febbraio 2021

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