Il modello ESCo

Di Economia e lavoro, Sostenibilità

Una strada da potenziare per spingere gli investimenti verso la sostenibilità

La prima definizione giuridica di ESCo (Energy Service Company) si trova nel d.lgs. n. 115 del 2008, che ha attuato la direttiva 2006/32/CE relativa all’efficienza degli usi finali dell’energia e i servizi energetici.
Secondo il disposto normativo, si intende per ESCo “la persona fisica o giuridica che fornisce servizi energetici ovvero altre misure di miglioramento dell’efficienza energetica nelle istallazioni o nei locali dell’utente e, ciò facendo, accetta un certo margine di rischio finanziario: il pagamento dei servizi forniti, infatti, è correlato al miglioramento dell’efficienza energetica conseguito e al raggiungimento degli altri obiettivi di rendimento stabiliti”.

Il principio alla base del concetto di ESCo è che, allo stato attuale, sono disponibili  tecnologie che consentono di conseguire notevoli benefici in termini di risparmio energetico, sia sul fronte dei minori consumi, sia su quello delle modalità di produzione e di utilizzo dell’energia. 

L’introduzione di queste opzioni tecnologiche genera quindi un beneficio economico misurabile che si traduce direttamente in ritorno dell’investimento. Solo a titolo di esempio: sul fronte dei minori consumi gli interventi per l’isolamento degli edifici, per il recupero di calore, per l’illuminazione a basso consumo. Sul fronte della produzione di energia i sistemi di cogenerazione, la produzione da fonti rinnovabili disponibili a basso costo, i sistemi per lo smaltimento di scarti e rifiuti etc.

L’esistenza di queste opzioni tecnologiche giustifica l’esistenza delle ESCo, soggetti dotati di capacità di investimento e specializzati nella valutazione di investimenti  nel settore energetico. La ESCo non interviene in una situazione “propria”, ma cerca situazioni in cui si possono generare questo tipo di economie. Le situazioni possono essere le più diverse (abitazioni private, contesti industriali, ambiti pubblici). La caratteristica comune è la possibilità di introdurre una opzione tecnologica che garantisca un risparmio misurabile nel tempo. E, come detto in precedenza, quanto maggiore è l’inefficienza, tanto maggiore è il beneficio che la ESCo è in grado di generare.

La ESCo naturalmente trattiene per se una quota cospicua del beneficio economico a copertura dell’investimento fatto e del margine atteso. Il cliente della ESCo, (ovvero il soggetto su cui si applica l’intervento di efficientamento energetico) ottiene comunque una quota di risparmio residuo e si trova applicata una nuova tecnologia senza sostenerne il peso dell’investimento. Oltre a questi vantaggi si realizza un ulteriore vantaggio a favore del cliente, ma anche di tutta la collettività, consistente nell’aumento del “tasso di sostenibilità” (minore consumo di risorse, minore inquinamento etc.).

Una delle caratteristiche di questo tipo di investimenti è la bassa rischiosità essendo il ritorno intrinsecamente garantito dal fenomeno fisico sottostante e dalla tecnologia adottata, mentre è quasi assente il rischio mercato tipico di una tradizionale operazione imprenditoriale. 

Questo descritto è in estrema sintesi il modello ESCo. Si tratta come si è visto di un modello recente, pensato in specifico per sviluppare investimenti sostenibili.
Nella realtà il modello ha trovato ancora una scarsa applicazione. Le società iscritte nell’apposito registro spesso non sono operanti e derivano da piccoli studi di progettazione o da imprese di impiantistica che hanno abbracciato questo modello per cogliere   qualche opportunità commerciale in modo occasionale. Non esistono quasi ESCo “pure” che vedano coinvolti soggetti con disponibilità e attitudine specifica agli investimenti.

Abbiamo verificato che il modello ESCo è ancora poco noto e poco studiato nel mondo degli investitori finanziari professionali che ancora non ne hanno colto le opportunità.

Le caratteristiche del modello ESCo invece potrebbero essere molto funzionali a innescare una grande quantità di investimenti. La bassa rischiosità può consentire di attirare anche investitori non speculativi alla ricerca di nuove forme di risparmio.

Le finalità ultime dell’investimento rivolte, oltre che al ritorno economico, anche al miglioramento dell’ambiente e allo sviluppo sostenibile potrebbero attrarre investitori a “vocazione etica”, in forma diretta o attraverso le “banche etiche”.

A nostro avviso sarebbe opportuno incoraggiare, anche con interventi pubblici (fiscalità, dotazioni di garanzia etc.), la nascita di numerose “ESCo territoriali”, caratterizzate da un ambito di intervento soprattutto locale. 

Gli azionisti-investitori della ESCo  in questo modo, oltre alla finalità del rendimento dell’investimento, perseguirebbero un’altro obiettivo virtuoso: il contributo al miglioramento del loro territorio di appartenenza. 

Non dovrebbe essere difficile convogliare importanti quote di risparmio su veicoli di questo genere, ai quali potrebbero partecipare investitori finanziari professionali, banche locali, fondazioni bancarie, associazioni e imprese della filiera locale interessate queste ultime alla ricaduta in termini di attività produttive e occupazione nelle aree di loro interesse.

Il modello ESCo,  potrebbe essere adottato anche con una accezione più ampia rispetto a quella per cui è nato. Dal momento che già ora, e ancora di più nei prossimi anni, saranno disponibili, come si è detto, una innumerevole quantità di nuove opzioni tecnologiche in molti campi, tale modello potrebbe essere esteso anche ad altre tipologie di investimento che non siano strettamente connesse con l’efficientamento energetico. 

Si tratterebbe di soggetti investitori che dovrebbero essere caratterizzati da una forte specializzazione nell’analisi degli investimenti legati a settori e/o tecnologie specifiche, mantenendo invariati i concetti di base: impatto non solo economico, miglioramento del benessere della comunità di riferimento, bassa rischiosità, focus su tecnologie emergenti. Su questa base si potranno dare vita a progetti relativi per esempio al mondo della mobilità intelligente, delle smart-cities etc.

Last modified: 10 Febbraio 2021

Comments are closed.

No comments yet.

× Close